I piatti biodegradabili rappresentano, al giorno d’oggi, una innovazione vera e propria nel settore del monouso: non solo perché essi sono dei prodotti pratici e funzionali, che mantengono inalterati i principi richiesti da chi fa uso di stoviglie e articoli usa e getta, ma anche perché oltre alla comodità, essi hanno anche delle caratteristiche che li rendono unici nel loro genere.
Queste considerazioni ci portano a capire che i piatti biodegradabili sono senza dubbio da preferire a tutti quei prodotti monouso che hanno fatto la storia del settore: tutto ciò che è plastica è realizzato con un materiale non biodegradabile e, quindi, proprio per questo motivo assolutamente da evitare per i motivi che spiegheremo di seguito.
Il prodotto monouso è in genere un prodotto che serve a far risparmiare tempo e quindi ad ottimizzare i tempi che sono a disposizione di chi li usa: sono anche molto pratici, perché se in una festa abbiamo molti invitati, questi piatti ci permettono di soddisfare le esigenze innumerevoli e quasi infinite, dal momento che non dovremo preoccuparci, per esempio, di sfoderare un servizio da 30 (che non è esistente in quasi nessuna casa). Inoltre, essi ci sono di aiuto anche perché ci liberano dall’incombenza di dover sparecchiare e quindi perdere tempo nel lavare i piatti, ottimizzando così tutto il tempo che abbiamo a nostra disposizione.
Sia i piatti biodegradabili che i classici piatti in plastica permettono di soddisfare queste esigenze, ma con alcune differenze. Infatti, i primi sono dei prodotti non tossici, non dannosi per l’ambiente e per l’atmosfera, in quanto si degradano facilmente e velocemente in natura e quindi non hanno un impatto negativo con il territorio; i secondi, al contrario, sono realizzati a partire da un materiale tossico ed inquinante, che appunto richiede molto tempo per essere degradato e non è decomponibile in maniera naturale. Questo ci permette di asserire che i primi sono dei prodotti non solo funzionali, ma anche rispettosi dell’ambiente e del territorio; i secondi, invece, lo danneggiano.
Inoltre, molti piatti biodegradabili, ad esempio quelli che puoi trovare su eco piatti, hanno anche altre caratteristiche che ci permettono di soddisfare in maniera addirittura maggiore molte delle nostre esigenze di praticità, e quindi sono in grado di superare il prodotto plastico anche in questo aspetto. Infatti, i piatti di plastica, una volta terminato il loro utilizzo e lo scopo per cui sono stati realizzati, devono essere gettati nella raccolta della plastica, e va quindi contemporaneamente effettuata una separazione degli scarti organici eventualmente presenti dal piatto stesso. Questo fa sì che si debba perdere ulteriormente tempo, perché sparecchiando dovremo preoccuparci di effettuare questa separazione. Invece, al contrario, molto spesso i prodotti innovativi e rispettosi dell’ambiente sono realizzati in materiale che non è solo biodegradabile, ma è anche compostabile, e questo significa che esso può essere gettato insieme ai prodotti organici in quanto potrà essere agevolmente sintetizzato dagli enzimi, dai batteri e da tutto ciò che è presente nel terreno. Questo ci permetterà anche di risparmiare tempo durante l’operazione di sgombero della tavola, facendo quindi in modo che possiamo ottenere il massimo da un prodotto non solo davvero usa e getta, ma anche sensibile, rispettoso dell’ambiente, utile al terreno e ad impatto zero con la natura. Un prodotto che soddisferà le nostre necessità, ma anche quelle naturali.