Le tavolette defixiones usate nell’antica Roma, ma anche in Egitto e dai greci antichi, erano un supporto di piombo su cui venivano incisi i malefici rivolti a propri concorrenti in amore o in affari.
Il piombo era un materiale facilmente reperibile e abbastanza economico, quindi piuttosto diffuso. Oltre ad essere di facile reperibilità veniva scelto anche per la sua resistenza che consentiva di mantenere le invettive incise senza deteriorarsi per molto tempo. Insomma, vera e propria magia nera fatta per causare del male ai nemici, magia nera da cui oggi ci si discosta con convinzione, soprattutto nella pratica della magia messa in atto da professionisti del settore per legamenti d’amore o altro.
Cosa sono le tavolette defixiones?
Le tavolette defixiones si chiamavano così per un motivo ben preciso. Il termine deriva infatti dal verbo “defigere” che significa “inchiodare”, un verbo che ben esprime l’intenzione di fissare sull’avversario in amore o in affari tutto il proprio odio.
Anche la scelta del piombo come materiale non era casuale! I romani erano infatti a conoscenza della tossicità del piombo e lo usavano proprio per imprimere un significato ancor più forte e diretto.
Come funzionavano le tavolette defixiones per lanciare la magia nera?
Per capire cosa fossero esattamente le tavolette defixiones possiamo avvalerci di alcune descrizioni di Plinio il Vecchio.
Caio Plinio Secondo, più comunemente conosciuto come Plinio il Vecchio, è stato uno scrittore, filosofo naturalista, comandante militare e governatore provinciale romano. In uno dei tanti testi che ci ha lasciato scrisse:
“Defigi quidem diris precātiōnibus nemo non metuit”
Che, tradotto in italiano, significa:
“Non c’è nessuno che non tema di essere maledetto con preghiere sinistre”.
Questo a dimostrazione di quanto fossero in uso le maledizioni nell’antica Roma.
Affinché il maleficio andasse a buon fine bisognava rispettare precisi passaggi, vediamoli insieme:
- Innanzitutto, bisognava stabilire il destinatario della maledizione. Solitamente erano concorrenti in affari, testimoni scomodi di una qualche malefatta, ladri o truffatori che avevano fatto del male, rivali in amore, adulteri, gladiatori e (cosa davvero curiosa) cavalli da corsa.
- Per prima cosa bisognava procurarsi la tavoletta in piombo: abbiamo visto che, nonostante la sua tossicità, era piuttosto diffusa e relativamente economica;
- A questo punto bisognava incidere sul metallo la formula che doveva essere rigorosamente in greco o in latino;
- Una volta incisa la formula bisognava ripiegare la lama di piombo su se stessa e poi inchiodata con uno o più chiodi;
- I chiodi dovevano necessariamente essere usati per sigillare alla lamina di piombo un frammento organico della persona che si voleva maledire. Il più usato nell’antica Roma erano i capelli;
- Il rituale si concludeva immergendo la tavoletta (incisa e sigillata) in un fiume, in un lago, nel mare o in una tomba. Non erano ubicazioni casuali ma venivano scelte perché si credeva fossero in contatto con gli inferi;
- A questo punto non restava che aspettare gli effetti del maleficio.
Esempi di incisioni sulle tavolette defixiones
Ma cosa veniva inciso sulle tavolette defixiones? Non ci si andava sicuramente leggeri e si dava libero sfogo alle invettive. Alcuni esempi?
In una tavoletta destinata ad un veterinario di nome Porcello, si è trovato inciso:
“Distruggi, annienta, uccidi, strangola Porcello e sua moglie Maurilla. La loro anima, cuore, natiche, fegato…”
In un’altra incisione, destinata al senatore romano Fistus, si legge:
“Annienta, uccidi il senatore Fistus. Possa Fistus diluirsi, languire, affondare e possano tutte le sue membra dissolversi”.
La magia nera nell’antica Roma era tollerata?
L’uso di questa pratica si diffuse in modo preoccupante e, dal IV secolo, si decise di contrastarla in modo netto.
Chiunque veniva sorpreso a praticare un rituale di defissione veniva infatti punito con la pena di morte.
Una sentenza che avveniva per crocifissione, in un incontro nell’arena con le bestie feroci o per decapitazione.
Questo perché, già allora, era stato assodato che la magia nera era cosa pericolosa e veicolo di rancori e vendette.
Ma, malefici a parte, è interessante conoscere la storia e riuscire a leggere attraverso antichi reperti, quali fossero le credenze comuni ed i modi di agire (nel bene e nel male) delle popolazioni che fanno parte del nostro passato ed hanno contribuito a costruire il nostro presente.