Da diversi anni a questa parte, quando si parla di passatempi che vanno di moda non si possono non chiamare in causa i giochi da tavolo. Le alternative a cui fare riferimento, come ben sa chi ha il cuore che batte per il mondo nerd, sono numerose. Si può andare dai giochi di carte collezionabili fino a quelli che prevedono l’utilizzo di miniature.
Dietro a quelli che, per tantissime persone, sono momenti ludici speciali, c’è un business sempre più fiorente. Per rendersene conto basta ricordare che, in diverse città e in zone centrale, hanno aperto, negli ultimi anni, numerose ludoteche, punti di riferimento fisici per chi, come hobby, ha quello di cimentarsi nei giochi di ruolo (si tratta di luoghi sempre frequentatissimi, dove vengono organizzate anche presentazioni di libri).
A cosa è dovuto questo boom? Scopriamolo assieme nelle prossime righe di questo articolo!
Giochi di ruolo: un ritorno al passato (in salsa tech)
I motivi dietro al boom dei giochi da tavolo sono pochi e semplici: nella maggior parte dei casi, si ha infatti a che fare con una mera operazione nostalgia. Parliamo infatti di giochi che, in molti casi, sono nati nei gloriosi anni ‘80, un decennio di svolta per la storia.
In quel periodo, infatti, abbiamo cominciato a capire che la tecnologia avrebbe cambiato per sempre le nostre vite. Il ritorno al passato che stiamo vivendo da qualche anno a questa parte ha una gustosa salsa tech; quando si parla di giochi di ruolo, infatti, non si può non chiamare in causa l’abitudine, riguardante tantissimi appassionati, di interagire su spazi online dedicati.
I social sono frequentatissimi, ma i forum, luoghi telematici arrivati nella nostra vita ben prima di Facebook e affini, fanno oggettivamente la parte del leone. Lo stesso si può dire per i gruppi Telegram.
A contribuire all’esplosione del mondo nerd e in particolare dei giochi di ruolo – sia di carte, sia con miniature – ci ha pensato la riscoperta di grandi classici della letteratura fantasy.
Tra questi libri è possibile citare in particolare Il Signore degli Anelli. Il capolavoro di Tolkien, ostracizzato dagli scaffali di molte biblioteche nei decenni passati e criticato per motivi politici, è tornato in auge dopo l’uscita dei film (e delle pellicole dedicate al romanzo Lo Hobbit). La sua riscoperta al di là di qualsiasi polemica di bandiera ha permesso ai giochi di ruolo che richiamano la sua trama di diventare popolarissimi.
La bellezza dell’interazione dal vivo
Non c’è che dire: sono davvero numerosi i fattori da considerare quando si parla dei motivi per cui da qualche anno i giochi di ruolo da tavolo sono sempre più amati. Tra gli aspetti sui quali vale la pena soffermarsi troviamo il semplice, se così si può dire, desiderio di dare spazio a una modalità di interagire diversa da quella del web.
Da quando i social sono entrati di prepotenza nella nostra quotidianità – lo stesso si può dire per le app di messaggistica istantanea come WhatsApp – si è fatta strada una nuova esigenza, ossia quella del digital detox.
C’è chi sceglie di farlo non postando alcuna foto durante le vacanze o non condividendo momenti importanti della propria vita privata come matrimoni, storie d’amore o dettagli della crescita dei figli e chi, invece, si mette in gioco attivamente e, al posto di qualche messaggio su WhatsApp o di una serie tv, sceglie una sera in ludoteca con gli amici.
Chi vive in prima persona questa passione la prende a dir poco sul serio. Per capirlo, basta dare una veloce occhiata sui già citati forum, dove i fan più accaniti dei giochi di ruolo si scambiano consigli strategici e dritte su come migliorare, anche attraverso vernici molto costose, l’estetica delle proprie miniature.