Gli strumenti di analisi tecnica messi a disposizione degli utenti delle piattaforme di trading online sono molto utili sia ai principianti che agli esperti per poter mettere a punto delle proprie strategie di trading, per capire quando è più opportuno aprire o chiudere una posizione, gli orari migliori per fare operazioni, su quali asset puntare, come costruire un portafoglio. Uno degli indicatori storici più utilizzati nel trading è l’oscillatore stocastico, un grafico posto a margine di altri grafici (come per esempio quelli a candele giapponesi) e che serve a capire l’andamento dei mercati e individuare soprattutto i momenti di ipervenduto e ipercomprato. Il grafico stocastico si compone perché segue dei calcoli ben precisi.
Il calcolo dell’oscillatore stocastico
L’oscillatore stocastico in un diagramma è rappresentato da due curve:
- Fast stochastic o % K Line di colore blu;
- Slow stochastic o % D Line di coloro rosso.
La formula per calcolare la Fast stochastic o % K Line è:
%K = 100 X [(Chiusura – MINn) / (MAXn – MINn)].
MINn è il minimo degli ultimi “n” giorni;
MAXn è il massimo degli ultimi “n” giorni;
la “chiusura” è il prezzo di chiusura odierno.
Quindi, l’oscillatore stocastico si compone proprio in riferimento all’ampiezza delle candele giapponesi, mettendo a confronto il prezzo di chiusura più recente con il prezzo minimo verificatosi in un periodo di tempo prestabilito e il prezzo massimo nello stesso periodo. Supponendo 15 giorni, la formula si scriverebbe: %K = 100 X [(Chiusura – Prezzo MIN15gg) / Prezzo MAX 15gg – Prezzo MIN 15gg)]. Il risultato è la % K vale a dire la percentuale del prezzo di chiusura del periodo preso in considerazione.
La seconda curva rossa – la % D Line – chiamata slow stochastic rappresenta la media mobile della % K Line con lo scopo di filtrare i movimenti erratici della curva fast, la media mobile serve a comprendere l’effetto crossover con la linea %K. Quindi, % D Line = media mobile % K.
È possibile notare in un grafico stocastico che si delineano 3 diverse zone o “range”:
- Range 0-20: la curva stocastica si trova in questa zona quando c’è un segnale continuo di trend al ribasso. Il valore inferiore a 20 indica un ipervenduto, vale a dire una posizione che presto potrebbe cambiare verso il rialzo. Quando la curva supera la linea orizzontale del valore 20, vuol dire che l’inversione di tendenza è certa.
- Range 20-80: è una fascia neutra di oscillazione, in cui il trader deve valutare la prosecuzione del trend fino alla soglia 80;
- Range 80 -100: è la zone dell’ipercomprato e quindi del trend al rialzo che potrebbe presto invertire verso il basso. In questa fascia i prezzi sfiorano i massimi, quindi, la tendenza è al ribasso.
Quindi, cosa deve fare il trader?
- Se il prezzo è ipercomprato e si ritrae, si tratta di un chiaro segnale di eseguire un’opzione binaria PUT (vendere);
- Se il prezzo è in ipervenduto ci sono opportunità di guadagno eseguendo opzioni CALL (comprare).
In sostanza, l’oscillatore stocastico permette al trader di evidenziare le zone di inversione del trend: taglio al ribasso (range 80), taglio al rialzo (range 20). I valori entro cui oscilla l’indicatore stocastico sono sempre compresi tra 0 e 100.
A volte, il grafico stocastico evidenzierà una sovrapposizione delle due linee che formano degli incroci. Nel caso in cui la linea blu (K line) inverte la tendenza e interseca la linea rossa (D line), è un segnale di acquisto; viceversa – se la linea rossa interseca decisamente la linea blu – è un segnale di vendita. Il calcolo stocastico è : % D line interseca % K Line.
Esistono diverse varianti di indicatori stocastici, le più comuni sono tre:
- Slow stochastic o stocastico lento;
- Fast stochastic o stocastico veloce;
- Full stochastic o stocastico completo.
La differenza – come evidenziato dai nomi stessi – indica una maggiore o minore sensibilità ai movimenti dei prezzi, per cui lo stocastico veloce reagisce rapidamente ai movimenti per cui è molto più soggetto a dare falsi segnali di rischio, contrariamente a quello lento e “ponderato” che è più stabile è offre minor rischio di falsi segnali. Lo stocastico completo – quello di gran lunga più considerato dai trader – è una variante del lento senza ignorare i dati del veloce, una sintesi dei due indicatori.